venerdì 10 agosto 2012

Sostegno a Roberto Scarpinato

Questa la lettera che ho contribuito a scrivere e promuovere e che oggi ho inviato al CSM per schierarci al fianco di Roberto Scarpinato e sottoscrivere il suo straordinario discorso (lo trovate in fondo) :



Alla cortese attenzione della
PRIMA COMMISSIONE
del CONSIGLIO SUPERIORE della MAGISTRATURA

E per conoscenza a tutti i consiglieri


SOSTEGNO a ROBERTO SCARPINATO e alla LIBERTA’ di ESPRESSIONE

Chi ha memoria storica e consapevolezza culturale sa che la storia del nostro paese è anche la storia di poteri criminali che ne hanno condizionato lo sviluppo sociale, politico ed economico.
Chi ha una coscienza morale e professionale e il coraggio di non rassegnarsi a quello che è accaduto ed accade nel nostro Paese ha il dovere civico di associare il proprio impegno professionale e culturale alla difesa intransigente dei valori costituzionali e di opporsi al rischio di un progressivo svuotamento dello statuto della cittadinanza, che - lasciando spazio al crescere di una rassegnata cultura della sudditanza - determina il degrado del vivere comune a causa del proliferare di sopraffazioni, arroganze, servilismi e cortigianerie interessate.
Chi, oltre a possedere quella coscienza e quel coraggio, può spendere la credibilità di una vita passata a combattere i poteri criminali ha il dovere e il diritto di marcare la differenza tra l'agire autenticamente democratico e quello di chi si adatta alle situazioni e preferisce il vivere mediocre che supporta e stabilizza le ingiustizie e le mistificazioni. È il dovere della verità e della conoscenza ciò che qualifica la statura etica della persona, qualunque sia la sede o il contesto in cui si concretizza la sua esistenza.
La verità e la giustizia insite nella coscienza, nel coraggio, nell'impegno di ogni cittadino non possono essere fonte di equivoci o divenire espressione di un sapere egoistico in quanto socialmente limitato. Esse devono, invece, manifestare il pregio della chiarezza, della trasparenza, del riconoscimento, anche ricordando quanto la fatica giurisdizionale ha accertato nell'interesse primario del sapere collettivo.
Il 19 luglio 2012 Roberto Scarpinato ci ha ricordato la coscienza, il coraggio, l'impegno per la giustizia e la verità di Paolo Borsellino, il quale, esponendosi in prima persona, denunziò pubblicamente più volte come – per mobilitare tutte le migliori risorse della società civile nel contrasto alla mafia – fosse indispensabile ripristinare la credibilità dello Stato, minata da quanti, pur ricoprendo cariche pubbliche, conducevano tuttavia vite improntate a quello che egli definì il “puzzo del compromesso morale che si contrappone al fresco profumo della libertà”.
A venti anni dalla strage di via D’Amelio restano purtroppo attuali le sofferte parole che Paolo Borsellino – esempio illuminante di uomo di Stato – dedicò a questo tema; parole che sono state ricordate da Roberto Scarpinato: “Lo Stato non si presenta con la faccia pulita... Che cosa si è fatto per dare allo Stato… una immagine credibile?... La vera soluzione sta nell’invocare, nel lavorare affinché lo Stato diventi più credibile, perché noi ci dobbiamo identificare di più in queste istituzioni“. "No, io non mi sento protetto dallo Stato, perché quando la lotta alla mafia viene delegata solo alla magistratura e alle Forze dell’Ordine non si incide sulle cause di questo fenomeno criminale”.
Lo scritto di Roberto Scarpinato, nella forma di una lettera ideale – così come gli era stato richiesto dai familiari di Borsellino – è stato un omaggio alla verità ed alla giustizia, un ringraziamento a Paolo Borsellino, un corrispondere ad un debito di riconoscenza che mai salderemo del tutto. È stato l'espressione concreta del dover essere al servizio della comunità attraverso una partecipazione "alta" alla vita della "polis", finalizzata alla consapevolizzazione e alla responsabilizzazione critica di ogni cittadino.
Le parole di Roberto Scarpinato, nell'esaltare la cultura delle Istituzioni, sono state anche esempio di adeguatezza comunicativa: hanno assolto al dovere di comprensibilità verso chi ha meno presidi culturali, senza abbassare il sentimento di autentica giustizia, che troppo volte viene eluso preferendo la comodità del linguaggio autoreferenziale dei pochi, insensibile al desiderio di conoscere e di crescere culturalmente dei molti. Il suo discorso non ha seguito la celebrazione del "mito" di Paolo Borsellino – tranquillizzante nella sua fissità sterile – ma ha voluto indicare l'Uomo e il Magistrato in quanto suscitatore di coscienze profonde, che avvertono l'ineludibile necessità di pensare e di agire nella prospettiva di un positivo cambiamento comune.
Abbiamo appreso dalla stampa che – a seguito della lettera dedicata da Roberto Scarpinato a Paolo Borsellino – è stata aperta presso la Prima Commissione del CSM una pratica per il suo trasferimento di ufficio e che la richiesta di apertura della pratica è stata trasmessa dal Comitato di presidenza del CSM alla Procura generale presso la Corte di Cassazione per eventuali iniziative disciplinari.
L’Associazione Nazionale Magistrati, il 26 luglio 2012, ha espresso sorpresa e preoccupazione per tale iniziativa, ritenendo che quel discorso non possa essere inteso che come “manifestazione di libero pensiero, quale giusto richiamo, senza riferimenti specifici, nel ricordo delle idee e delle stesse parole di Paolo Borsellino, alla coerenza di comportamenti ed al rifiuto di ogni compromesso, soprattutto da parte di chi ricopre cariche istituzionali”.
Il discorso di Roberto Scarpinato, a nostro parere, merita di essere diffuso nelle istituzioni e nelle scuole, tra i concittadini onesti ed impegnati. A titolo di merito per chi ha ricordato un pezzo della nostra storia con la credibilità del proprio passato. Come monito alle tante persone che si stanno formando una coscienza civile o a quelle che possono cedere alla tentazione della disillusione e come esortazione a tener sempre un comportamento esemplare ed onesto nell'interesse dello Stato democratico e costituzionale. Non si tratta di discutere solo della possibilità di un magistrato – dell'autorevolezza di Roberto Scarpinato – di esprimere le proprie opinioni con la ponderazione e lo scrupolo che derivano dalla delicata funzione svolta, ma anche di assicurare alla collettività italiana il congruo bagaglio cognitivo ed etico.
C'è necessità di parlare con quella che i greci chiamarono "parresia", ovvero con la libertà e il dovere morale di chi non teme di urtare la suscettibilità di alcuno perché non prevede di aver benefici o debiti nei confronti del Potere.
Per questi motivi facciamo nostre le nobilissime parole della lettera di Roberto Scarpinato a Paolo Borsellino.

I FIRMATARI

1.       Bertotti Cristina, Tribunale Vicenza
2.      Imperato Marco, Procura Modena
3.      Messina Francesco, Tribunale Trani
4.     Profiti Pasquale, Procura Trento

5.      Acagnino Marisa, Tribunale Catania
6.      Acierno Maria, Corte Cassazione
7.      Adriano Sansa, Tribunale Minori Genova
8.      Airó Giuseppe, Tribunale Monza
9.     Albino Ambrosio, magistrato in quiescenza
10.  Alfano Rocco, Procura Salerno
11.   Alfinito Giuseppina, Corte Appello Salerno
12.  Altobelli Antonio, Procura Minori L'Aquila
13.   Amadori Franca, Tribunale Roma
14.  Amendola Gianfranco, Procura Civitavecchia
15.  Amirante Monica, Tribunale Sorveglianza Napoli
16.  Amodeo Stefania, Tribunale Napoli
17.   Andrea Mereu, Tribunale Oristano
18.  Angioni Maria, Tribunale  Minori Cagliari
19.  Antoni Francesco, Tribunale Trieste
20. Aprile Ercole, Corte Cassazione
21.  Arbore Angela, Corte Appello Bari
22. Aschettino Maria, Tribunale Napoli
23.  Ascoli Corrado, Tribunale Macerata
24. Attura Emanuela, Tribunale Roma
25. Ausiello Umberto, Magistrato ordinario in tirocinio Bologna
26. Avarello Valentina, Magistrato ordinario in tirocinio Roma
27.  Avolio Guglielmo, Tribunale Trento
28. Bagnai Francesco, Tribunale Siena
29. Barbara Giusy, Tribunale Monza
30. Basilico Marcello, Tribunale Genova
31.   Bassi Alessandra, Tribunale Torino
32.  Beconi Andrea, Procura Torino
33.  Bellegrandi Marina, Tribunale Voghera
34. Belmonte Maria Teresa, Tribunale Salerno
35.  Bia Rosa, Tribunale Matera
36.  Bianchi Andrea, Procura Agrigento
37.  Biasi Fabio, Procura Minori Trento
38.  Bigattin Emanuela, Tribunale Sorveglianza Trieste
39. Bisignano Axel, Procura Bolzano
40.Bisogni Marco, Procura Siracusa
41.  Boeri Giovanni, Tribunale Ascoli Piceno
42. Bonaccorso Maurizio, Procura Palermo
43. Bonomo Andrea, Procura Catania
44.Borrelli Enrico, Tribunale Trento
45. Bortone Pierpaolo, Giudice Paola
46. Boschetto Delia, Procura Siracusa
47. Braccialini Roberto, Tribunale Genova
48. Breggia Luciana, Tribunale Firenze
49.Bretone Francesco, Procura Bari
50. Brianese Margherita, Magistrato ordinario in tirocinio Bologna
51.  Brienza Magda, magistrato in pensione
52. Brusco Carlo, Corte Cassazione
53.  Buccelli Paola, Tribunale Trani
54. Buccino Grimaldi Alessandro, Tribunale Napoli
55. Buono Gino, Tribunale Napoli
56. Buttelli Nadia, Tribunale Sorveglianza Reggio Emilia
57.  Calabria Paolo, Procura Civitavecchia
58. Calice Andrea, Procura Tivoli
59. Cannella Giovanni, Corte di appello di Roma
60. Cantone Rosa Miriam, Procura Generale Catania
61.  Capezzuto Chiara, Procura Orvieto
62. Carone Sara, Corte Appello Bari
63.  Carunchio Cristina, Magistrato ordinario in tirocinio Bologna
64. Casale Lucia, Tribunale Salerno
65. Caselli Gian Carlo, Procuratore Torino
66. Casol Irene, Tribunale Venezia
67.  Castellani Cesare, Corte Appello Torino
68. Cataldi Alessandra Tribunale Napoli
69. Cataldi Giulio, Corte Appello NApoli
70. Ceccanti Luca, Procura Aosta
71.   Celli Stefano, Procura Rimini
72.  Celotti Eva, Procura Generale Firenze
73.  Cervo Paola, Tribunale Torre Annunziata
74. Cesari Isabella, Tribunale Verona
75.  Cescon Renza, Procura Palermo
76.  Chiarelli Ilaria, Tribunale Udine
77.  Chiavassa Alba, Corte Appello Milano
78.  Chierici Rita, Tribunale Forlì
79. Chimienti Daniela, Procura Fermo
80. Ciringione Maria, Tribunale Trapani
81.  Citterio Carlo, Corte Cassazione
82. Civinini Maria Giuliana, Tribunale Livorno
83.  Coccoluto Tiziana, Tribunale Roma
84. Coderoni Mario, Tribunale Velletri
85. Colace Gianfranco, Procura Torino
86. Colombo Ambrogio, Tribunale Rossano
87.  Colucci Daniele, Tribunale Bari
88. Conforti Anna, Corte Appello Milano
89. Conforti Emilia, Tribunale Roma
90.Consuelo Pasquali, Tribunale Bolzano
91.  Contini Laura, Magistrato ordinario in tirocinio Venezia
92. Costantini Bartolomeo, magistrato in pensione
93. Costanzo Antonio, Tribunale Bologna
94.Costanzo Ettore, Procura Generale Cassazione
95. Criscuolo Anna, Tribunale Roma
96. Cristina Tabacchi, Magistrato Distrettuale Giudicante C.A. Genova
97. Crucioli Riccardo, Tribunale Sorveglianza  Varese
98. Curci Nicoletta,  Tribunale Pistoia
99.Curreli Claudio, Procura Pistoia
100.        Cuteri Rosario, Tribunale Catania
101.          D’Agostino Donata, Tribunale Trapani
102.         D’Alessio Luigi, Procura Salerno
103.         D’Alfonso Enrico, Tribunale Rossano
104.        D’Ambrosio Edoardo, Tribunale Crotone
105.         D’Auria Donato, Tribunale Pisa
106.         D'Agostino Marco, Procura Brindisi
107.         Dainotti Luigi, Tribunale Trieste
108.         Dal Martello Claudia, Tribunale Verona
109.        D'Ambrosio Vito, Procura Generale Cassazione
110.          D'Ancona Linda, Corte Appello Roma
111.           D'Andrea Annamaria, Corte Appello Napoli
112.          Daniela Randolo, Procura Palermo
113.           De Amicis Tamara, fuori ruolo Ministero Giustizia
114.          De Cataldo Giancarlo, Corte Appello Roma
115.          De Leo Francesco, Procura Livorno
116.          De Luca Sergio, Tribunale Salerno
117.           De Marco Eleonora, Tribunale Modena
118.          De Marco Nicola, Tribunale Salerno
119.          De Pasquale Fabio, Procura Milano
120.         De Robbio Costantino, Procura Palermo
121.          De Simone Marinella, Corte Appello Bologna
122.         De Vito Riccardo, Tribunale Sorveglianza Nuoro
123.          Del Bene Adriano, Procura Avellino
124.         Del Bene Francesco, Procura Palermo
125.         Del Bene Giuseppe, Corte Appello Napoli
126.         Del Gaudio Marco, Procura Napoli
127.          Del Giudice Paola, Tribunale Paola
128.         Del Pizzo Barbara, Tribunale Cassino
129.         Della Casa Luca, Tribunale Roma
130.         Della Casa Maddalena, Corte Appello Salerno
131.           Delpini Matteo, Procura Agrigento
132.          Depalo Rosanna, Presidente Tribunale Minori Bari
133.          Dettori Gianluigi, Procura Bergamo
134.         Di Bella Gaia, Tribunale Messina
135.          Di Florio Antonella, Tribunale Roma
136.          Di Marco Monia, Procura Bergamo 
137.          Di Mauro Mariella, Procura Napoli
138.          Di Monte Simona, Procura Napoli
139.         Di Nicola Paola, Tribunale Roma
140.        Di Nicola Vito, Tribunale Salerno
141.          Di Pasquale Riccardo, Tribunale Modena
142.         Di Rienzo Stefania, Tribunale Rimini
143.         Di Sciuva Paolo, Procura Trapani
144.        Digeronimo Desirè, Procura Bari
145.         Dimiccoli Giovanna, Magistrato ordinario in tirocinio
146.         Dinapoli Marco, Procuratore Brindisi
147.         Donati Laura, Tribunale Verona
148.         Dossi Giulia, Tribunale Voghera
149.        Dragotto Gaetano, magistrato in pensione
150.         Falcone Giorgio, Procura Padova
151.          Fantacchiotti Mario, magistrato in pensione
152.         Farinella Piervittorio, Tribunale Ravenna
153.          Farneti Mariangela, Procura Ancona
154.         Farolfi Alessandro, Tribunale Ravenna
155.         Fasolato Manuela, Procura Rovigo
156.         Favi Giovanni, Tribunale Torre Annunziata
157.          Fazio Antonino, Tribunale Piacenza
158.         Fenza Graziella, Tribunale Crotone
159.         Fernando Asaro Procura Generale Caltanissetta
160.         Ferrari Claudia, Procura Palermo 
161.          Ferreri Piergiorgio, Presidente Tribunale Minori Caltanissetta
162.         Feruglio Francesca, Tribunale Udine
163.          Filice Fabrizio, Tribunale Novara
164.         Fino Mariella, Tribunale Padova
165.         Fiorella Gianluca,Tribunale Marsala
166.         Fiorentino Mario, Tribunale Catania
167.          Fiori Stefano, Procura Generale Sassari
168.         Flamini Martina, Tribunale Milano
169.         Fontana Gian Luigi, Procura Generale Milano
170.         Francabandera Fabrizia, Corte Appello L'Aquila
171.           Fratello Antonella, Procura Napoli
172.          Frezza Federico, Procura Trieste
173.          Fucci Carlo, Procura Santa Maria Capua Vetere
174.         Fucci Maria Letizia, Procura Pesaro
175.          Gaetano Campo Corte Appello Venezia
176.          Galati Vincenzo, Corte Appello Catanzaro
177.          Galeotti Ornella, Procura Firenze
178.          Gallego Roberta, Procura Belluno
179.         Galli Alessandra, Corte Appello Milano
180.         Gallo Domenico, Corte Cassazione
181.          Gallo Maria, Tribunale Napoli
182.         Gambardella Domenica, Tribunale Padova
183.          Gamberini Alberto, Tribunale Bologna
184.         Gambino Sabrina, Procura Generale Catania
185.         Ganassi Gilberto, Procura Cagliari
186.         Gattuso Marco, Tribunale Reggio Emilia 
187.          Germano Cortese Emanuela, Corte Appello Torino
188.         Giangiacomo Bruno, Tribunale Bologna
189.         Gigantesco Raffaella, Tribunale Udine
190.        Gilardi Gianfranco, Presidente Tribunale Verona
191.          Giordano Pietro,  Procura Generale Roma
192.         Giovanniello Valentina, Tribunale Santa Maria Capua Vetere
193.         Golin Silvia, Procura Vicenza
194.        Gozzo  Ornella, Tribunale Bari
195.         Gozzo Domenico, Procura Caltanissetta
196.         Greco Francesco, Procura Milano
197.         Guerrieri Nadia, Tribuna Tortona
198.         Guida Marco, Tribunale Bari
199.        Guidi Michela, Procura Forlì
200.       Guido Paolo, Procura Palermo
201.         Haupt  Alberto, Tribunale Genova
202.        Iannuzzi Alberto, Corte Appello Potenza
203.        Ielasi Domenico, Tribunale Catanzaro
204.       Ielo Paolo, Procura Roma
205.        Ilari Alessandra, Tribunale Velletri
206.        Imbergamo Franca, Procura Nazionale Antimafia
207.        Ingroia Antonio, Proc.Agg. Palermo
208.        Ivaldi Anna, Tribunale Genova
209.       Jachia Giorgio, Tribunale Salerno
210.         La Rana Nadia Marina, Magistrato ordinario in tirocinio Roma
211.          La Stella Enzo, magistrato in pensione
212.         Landolfi Luigi, Procura Napoli
213.          Lari Sergio, Procuratore Caltanissetta
214.         Lariccia Nicola, Tribunale Lecce
215.         Lento Massimo, Tribunale Cosenza
216.         Lenzi Norberto, magistrato in pensione
217.          Limitone Giuseppe, Tribunale Vicenza
218.         Liuni Teresa, Corte Appello Bari
219.         Lo Re Onofrio, magistrato in pensione
220.        Locci Livia, Procura Torino
221.         Longo Maria, Procura Generale Bologna
222.        Luberto Vincenzo, Procura Catanzaro
223.         Luise Amelia, Procura Palermo
224.        Macchiusi Cristiana, Procura Roma
225.        Macri' Ubalda, Tribunale Napoli
226.        Maiga Marco, Corte Appello Milano
227.         Maisto Francesco, Presidente Tribunale Sorveglianza Bologna
228.        Manazzone Lionella, Tribunale Sorveglianza Udine
229.        Manca Francesca, magistrato in pensione
230.        Manera Guglielmo, Tribunale Rossano
231.          Manna Antonio, Corte Cassazione
232.         Mansi Marco, Procura Torre Annunziata
233.         Mantovani Sara, Procura Lodi
234.        Mapelli Walter, Procura Monza
235.         Marchesini Donatella, Procura Bolzano
236.         Marchiori Roberta, Tribunale Verona
237.         Mariano Maria Francesca, Tribunale Lecce
238.         Marini Assunta, Corte Appello Roma
239.        Maritati Alcide, Tribunale Lecce
240.       Marseglia Giuseppe, Tribunale Brindisi
241.         Marzella Carlo, Procura Palermo
242.        Massaro Raffaele, Corte Appello Trento
243.        Massera Riccardo, Tribunale Tempio Pausania
244.       Massini Elisabetta, Procura Terni
245.        Mastroniani Luigi, Procura Minori Torino
246.        Mattiace Francesco, Tribunale Bari 
247.        Mazzei Pasquale, Procura Modena
248.        Merluzzi Riccardo, Tribunale Trieste
249.       Messana Filippo, Corte Appello Palermo
250.        Messini D'agostini Piero, Corte Appello Bologna
251.         Miazzi Lorenzo, Corte Appello Venezia
252.        Michelozzi Massimo, Procura Venezia
253.         Miele Mimma, Tribunale Napoli
254.        Mignone Elsa Valeria, Procura Lecce
255.        Milena Balsamo, Tribunale Pisa
256.        Milesi Silvia, Corte Appello Brescia
257.         Minerva Maria Chiara, Procura Salerno
258.        Mirenda Andrea, Tribunale Verona
259.        Mitola Maria, Corte Appello Bari
260.        Modarelli Rosella Anna, Corte Appello Bari
261.         Molinari Fabrizio, Tribunale Gela
262.        Mondatore Cinzia, Corte Appello Lecce
263.         Moneti Alessandro, Tribunale Firenze
264.        Monsurrò Daria, Procura Latina
265.        Monti Umberto, Procura Ascoli Piceno
266.        Montoro Assunta, Corte Appello Milano
267.         Montrone Pietro, Procura Trieste
268.        Morello Tullio, Tribunale Napoli
269.        Moretti Elisa Francesca, fuori ruolo eulex kosovo
270.        Mori Anna, Corte Appello Bologna
271.          Morosini Elisabetta, Tribunale Pesaro
272.         Morri Sara, Procura Trapani
273.         Morrone Manuela, Tribunale Cosenza
274.        Morsiani Dario, Tribunale Vicenza
275.         Morvillo Alfredo, Procuratore Termini Imerese
276.         Muntoni Guglielmo
277.         Musolino Stefano, Procura Reggio Calabria
278.         Musti Lucia, Proc.Agg. Modena
279.        Natale Alessia, Procura Catania
280.        Natale Andrea, Tribunale Torino
281.         Natoli Gioacchino, Presidente Tribunale Marsala
282.        Norzi Andrea, Procura Trapani
283.         Nuzzi Gabriella, Tribunale Latina
284.        Oliveri Del Castillo Roberto, Tribunale Trani
285.        Orlando Maria Teresa, Procura Napoli
286.        Ortenzi Luigi, Procura Fermo
287.         Paci Calogero Gaetano, Procura Palermo
288.        Paci Daniele, Procura Palermo
289.        Paci Gabriele, Procura Caltanissetta
290.       Paesano Maria Laura, fuori ruolo Ministero Giustizia
291.         Paganelli Maurizio, Tribunale Pesaro
292.        Pagano Tommaso, Procura Siracusa
293.        Palestra Tino, Tribunale Bergamo
294.       Palmeri Massimo, Procura Trapani
295.        Panelli Sara, Procura Torino
296.        Panicucci Marco, Tribunale Genova
297.        Pannaggi Enrico, Tribunale di Macerata
298.        Paolillo Tiziana, Tribunale Tortona
299.       Papoff Lilia, Tribunale Latina
300.        Pascale Guendalina, Tribunale Novara
301.         Pastorelli Franco, Tribunale Livorno
302.        Pavese Rocco, Corte Appello Potenza
303.         Pecori Paolo, Procura Vicenza
304.        Perilli Luca, Tribunale Rovereto
305.        Perrucci Silvia, Procura Milano
306.        Perulli Luisella,Tribunale Voghera
307.         Petrucco Toffolo Francesco, Tribunale Pordenone
308.        Petruzzella Marina, Tribunale Palermo
309.        Petruzzellis Anna, Corte Cassazione
310.         Picano Arlen, Magistrato ordinario in tirocinio Roma
311.           Picardi Alberto Maria,Tribunale Santa Maria Capua Vetere
312.          Picardi Luigi, Tribunale Pisa
313.          Picozzi Annamaria, Procura Palermo
314.         Pierazzi Elisabetta, Tribunale Tivoli
315.          Pieri Roberta, Procura Prato
316.          Pierini Tommaso, Tribunale Marsala
317.          Pini Bentivoglio Antonella, Tribunale Reggio Emilia
318.          Pinto Francesco, Procura Genova
319.         Pio Baldi Vincenzo, Tribunale Pesaro
320.        Piscitelli Alessandro, Tribunale Vibo Valentia
321.          Pizzi Felice, Tribunale Santa Maria Capua Vetere
322.         Pollicino Marta, Tribunale Locri
323.         Ponzetta Francesco, Procura Palmi
324.        Pratesi Cecilia, Tribunale Roma
325.         Princiotta Alberto, Tribunale Savona
326.         Principato Teresa, Proc.Agg. Palermo
327.         Profeta Mario, Tribunale Lucca
328.         Provenzano Francesco, Corte Appello Caltanissetta
329.        Puleio Francesco, Procura Modica
330.         Puliatti Giovanni, Tribunale Grosseto
331.          Quaranta Vincenzo, Procura Rossano
332.         Ragazzi Simona, Tribunale Catania (per Area Catania)
333.          Ramacci Luca, Corte Cassazione
334.         Ramondino Paolo, Tribunale Palmi
335.         Randolo Daniela, Procura Palermo
336.         Rapino Fabiana, Magistrato ordinario in tirocinio Pescara
337.          Reale Andrea, Tribunale Ragusa
338.         Reale Laura, Magistrato ordinario in tirocinio
339.         Regolo Fabio, Tribunale Vibo Valentia
340.        Reinotti Pier Valerio, Corte Appello Trieste
341.         Renna Angelo, Procura Milano
342.        Rispoli Guido, Procuratore Bolzano
343.         Riverso Roberto, Tribunale Ravenna
344.        Rizzo Marcello, Magistrato Distrettuale Giudicante Lecce
345.        Robledo Alfredo, Procura Milano
346.        Rosina Enzo, Corte Appello Brescia
347.         Rossi Maria Luisa, Tribunale Roma
348.        Rota Marco, Procura di Ragusa
349.        Rotondaro Aveta Maria Teresa, Procura Minori Campobasso
350.        Russo Nicola, Tribunale Napoli
351.          Saladino Vito Marcello, Tribunale Marsala
352.         Salvo Giuseppe, Procura Gorizia
353.         Santese Piero, Tribunale Palmi
354.        Santoriello Ciro, Procura Pinerolo
355.         Santoro Carmen, Procura Bergamo
356.         Sardoni Brunella, Procura Agrigento
357.         Sava Lia, Procura Palermo
358.         Savelli Roberta, Tribunale Trani
359.        Scaletta Dario, Procura Palermo
360.        Scardillo Valentina, Tribunale Caltanissetta
361.          Scarpa Andrea, Tribunale Bologna
362.         Scarpa Antonio, Massimario Corte Cassazione
363.         Scelsi Giuseppe, Procura Generale Bari
364.        Schiaretti Corrado, Tribunale Ravenna
365.         Scudieri Adriano, Procura Milano
366.         Secchi Elena, Tribunale Milano
367.         Serafini Giancarla, Procura Milano
368.         Serra Alessandra, Procura Bologna 
369.        Serrao d'Aquino Pasquale, Tribunale Napoli
370.         Sessa Anna, Procura Marsala
371.          Sgarrella Antonio, Procura Trapani
372.         Sgubbi Vincenzo, Tribunale Belluno
373.          Siani Vincenzo, Tribunale Salerno
374.         Silvestrini Giuditta, Tribunale Mantova
375.         Silvi Alessia, Procura Trento
376.         Spadaro Sergio, Procura Milano
377.          Spagnuolo Mario, Procura Vibo Valentia
378.         Squillace Greco Ettore, Procura Firenze
379.         Stea Pier Attilio, Procura Cuneo
380.        Stigliano Domenico, Tribunale di Ferrara
381.          Tanisi Roberto, Tribunale Lecce
382.         Tarantino Ilaria, Tribunale Catanzaro 
383.         Tarfusser Cuno, fuori ruolo VP presso Corte Penale Internazionale
384.        Tarondo Andrea, Procura Trapani
385.         Tartaglia Roberto, Procura Palermo
386.         Tecilla Valentina, Tribunale Bologna
387.         Teresi Ida, Procura Napoli
388.         Teresi Vittorio, Proc.Agg. Palermo
389.        Tittaferrante Giuseppe, Magistrato ordinario in tirocinio Bologna
390.        Tona Giovanbattista, Tribunale Caltanissetta
391.         Toniolo Antonella, Procura Vicenza
392.        Tontodonati Lucilla, Procura Generale Milano
393.         Torchia Anna Maria, Tribunale Palmi
394.        Toscano Giulio, Procura Generale Catania 
395.        Tosi Sergio Mario, Tribunale Lecce
396.        Trenti Barbara Maria, Tribunale Vicenza
397.         Trinchillo Anna, Procura Trapani
398.        Tringali Luca, Tribunale Brescia
399.        Trovato Luciano, Tribunale Minori Catanzaro
400.       Turco Alessandro, Corte Appello Firenze
401.        Ulzega Marco, Procura Oristano
402.       Vadalà Paolo, Corte Appello Perugia
403.        Vagliasindi Maria Grazia, Tribunale Catania
404.       Valenti Pino, magistrato in pensione
405.       Valentini Francesco, Procura Napoli
406.       Valle Cristiano, Tribunale Roma
407.        Vanorio Fabrizio, Procura Napoli
408.        Vartan Giacomelli, Procura Padova
409.       Venditti Roberto, Tribunale Udine
410.        Vescia Roberto, Tribunale Napoli
411.          Vignale Lucia, Tribunale Genova  
412.         Villa Luca, Tribunale Minorenni Milano
413.         Zaccardi Glauco, Corte Appello Roma
414.        Zaccaro Giovanni, Tribunale Minori Bari
415.         Zancan Valeria, Tribunale Vicenza
416.         Zanotti Maria Beatrice, Procura Verona
417.         Zizzari Angelo, Tribunale Rossano

Segnaliamo poi in particolare il sostegno subito manifestato a Scarpinato da parte dalle giunte distrettuali ANM di Caltanissetta e di Palermo

Le adesioni esterne alla magistratura sono numerosissime e in corso di aggiornamento: hanno espresso il loro sostegno avvocati, giudici di pace, giudici onorari, professori accademici, giuristi, studenti, insegnanti, semplici cittadini e moltissime associazioni.

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Riportiamo l’intervento di Roberto Scarpinato letto alla commemorazione per i 20 anni dell’assassinio di Paolo Borsellino.

“Caro Paolo,
oggi siamo qui a commemorarti in forma privata perché più trascorrono gli anni e più diventa imbarazzante il 23 maggio ed il 19 luglio partecipare alle cerimonie ufficiali che ricordano le stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Stringe il cuore a vedere talora tra le prime file, nei posti riservati alle autorità, anche personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione stessa di quei valori di giustizia e di legalità per i quali tu ti sei fatto uccidere; personaggi dal passato e dal presente equivoco le cui vite – per usare le tue parole – emanano quel puzzo del compromesso morale che tu tanto aborrivi e che si contrappone al fresco profumo della libertà.
E come se non bastasse, Paolo, intorno a costoro si accalca una corte di anime in livrea, di piccoli e grandi maggiordomi del potere, di questuanti pronti a piegare la schiena e abarattare l’anima in cambio di promozioni in carriera o dell’accesso al mondo dorato dei facili privilegi.
Se fosse possibile verrebbe da chiedere a tutti loro di farci la grazia di restarsene a casa il 19 luglio, di concederci un giorno di tregua dalla loro presenza. Ma, soprattutto, verrebbe da chiedere che almeno ci facessero la grazia di tacere, perché pronunciate da loro, parole come Stato, legalità, giustizia, perdono senso, si riducono a retorica stantia, a gusci vuoti e rinsecchiti.
Voi che a null’altro credete se non alla religione del potere e del denaro, e voi che non siete capaci di innalzarvi mai al di sopra dei vostri piccoli interessi personali, il 19 luglio tacete, perché questo giorno è dedicato al ricordo di un uomo che sacrificò la propria vita perché parole come Stato, come Giustizia, come Legge acquistassero finalmente un significato e un valore nuovo in questo nostro povero e disgraziato paese.
Un paese nel quale per troppi secoli la legge è stata solo la voce del padrone, la voce di un potere forte con i deboli e debole con i forti. Un paese nel quale lo Stato non era considerato credibile e rispettabile perché agli occhi dei cittadini si manifestava solo con i volti impresentabili di deputati, senatori, ministri, presidenti del consiglio, prefetti, e tanti altri che con la mafia avevano scelto di convivere o, peggio, grazie alla mafia avevano costruito carriere e fortune.
Sapevi bene Paolo che questo era il problema dei problemi e non ti stancavi di ripeterlo ai ragazzi nelle scuole e nei dibattiti, come quando il 26 gennaio 1989 agli studenti diBassano del Grappa ripetesti: Lo Stato non si presenta con la faccia pulita… Che cosa si è fatto per dare allo Stato… Una immagine credibile?… La vera soluzione sta nell’invocare, nel lavorare affinché lo Stato diventi più credibile, perché noi ci dobbiamo identificare di più in queste istituzioni”.
E a un ragazzo che ti chiedeva se ti sentivi protetto dallo Stato e se avessi fiducia nello Stato, rispondesti: No, io non mi sento protetto dallo Stato perché quando la lotta alla mafia viene delegata solo alla magistratura e alle forze dell’ordine, non si incide sulle cause di questo fenomeno criminale”. E proprio perché eri consapevole che il vero problema era restituire credibilità allo Stato, hai dedicato tutta la vita a questa missione.
Nelle cerimonie pubbliche ti ricordano soprattutto come un grande magistrato, come l’artefice insieme a Giovanni Falcone del maxiprocesso che distrusse il mito della invincibilità della mafia e riabilitò la potenza dello Stato. Ma tu e Giovanni siete stati molto di più che dei magistrati esemplari. Siete stati soprattutto straordinari creatori di senso. 
Avete compiuto la missione storica di restituire lo Stato alla gente, perché grazie a voi e a uomini come voi per la prima volta nella storia di questo paese lo Stato si presentava finalmente agli occhi dei cittadini con volti credibili nei quali era possibile identificarsi ed acquistava senso dire “ Lo Stato siamo noi”. Ci avete insegnato che per costruire insieme quel grande Noi che è lo Stato democratico di diritto, occorre che ciascuno ritrovi e coltivi la capacità di innamorarsi del destino degli altri. Nelle pubbliche cerimonie ti ricordano come esempio del senso del dovere.
 Ti sottovalutano, Paolo, perché la tua lezione umana è stata molto più grande. Ci hai insegnato che il senso del dovere è poca cosa se si riduce a distaccato adempimento burocratico dei propri compiti e a obbedienza gerarchica ai superiori. Ci hai detto chiaramente che se tu restavi al tuo posto dopo la strage di Capaci sapendo di essere condannato a morte, non era per un astratto e militaresco senso del dovere, ma per amore, per umanissimo amore.
Lo hai ripetuto la sera del 23 giugno 1992 mentre commemoravi Giovanni, Francesca,Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Parlando di Giovanni dicesti: “Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché mai si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per amore! La sua vita è stata un atto di amore verso questa sua città, verso questa terra che lo ha generato”. 
Questo dicesti la sera del 23 giugno 1992, Paolo, parlando di Giovanni, ma ora sappiamo che in quel momento stavi parlando anche di te stesso e ci stavi comunicando che anche la tua scelta di non fuggire, di accettare la tremenda situazione nella quale eri precipitato, era una scelta d’amore perché ti sentivi chiamato a rispondere della speranza che tutti noi riponevamo in te dopo la morte di Giovanni.
Ti caricammo e ti caricasti di un peso troppo grande: quello di reggere da solo sulle tue spalle la credibilità di uno Stato che dopo la strage di Capaci sembrava cadere in pezzi, di uno Stato in ginocchio ed incapace di reagire.
Sentisti che quella era divenuta la tua ultima missione e te lo sentisti ripetere il 4 luglio 1992, quando pochi giorni prima di morire, i tuoi sostituti della Procura di Marsala ti scrissero: “La morte di Giovanni e di Francesca è stata per tutti noi un po’ come la morte dello Stato in questa Sicilia. Le polemiche, i dissidi, le contraddizioni che c’erano prima di questo tragico evento e che, immancabilmente, si sono ripetute anche dopo, ci fanno pensare troppo spesso che non ce la faremo, che lo Stato in Sicilia è contro lo Stato e che non puoi fidarti di nessuno. Qui il tuo compito personale, ma sai bene che non abbiamo molti altri interlocutori: sii la nostra fiducia nello Stato”.
Missione doppiamente compiuta, Paolo. Se riuscito con la tua vita a restituire nuova vita a parole come Stato e Giustizia, prima morte perché private di senso. E sei riuscito con la tua morte a farci capire che una vita senza la forza dell’amore è una vita senza senso; che in una società del disamore nella quale dove ciò che conta è solo la forza del denaro ed il potere fine a se stesso, non ha senso parlare di Stato e di Giustizia e di legalità.
E dunque per tanti di noi è stato un privilegio conoscerti personalmente e apprendere da te questa straordinaria lezione che ancora oggi nutre la nostra vita e ci ha dato la forza necessaria per ricominciare quando dopo la strage di via D’Amelio sembrava – come disse Antonino Caponnetto tra le lacrime – che tutto fosse ormai finito.
Ed invece Paolo, non era affatto finita e non è finita. Come quando nel corso di una furiosa battaglia viene colpito a morte chi porta in alto il vessillo della patria, così noi per essere degni di indossare la tua stessa toga, abbiamo raccolto il vessillo che tu avevi sino ad allora portato in alto, perché non finisse nella polvere e sotto le macerie.
Sotto le macerie dove invece erano disposti a seppellirlo quanti mentre il tuo sangue non si era ancora asciugato, trattavano segretamente la resa dello Stato al potere mafioso alle nostre spalle e a nostra insaputa.
Abbiamo portato avanti la vostra costruzione di senso e la vostra forza è divenuta la nostra forza sorretta dal sostegno di migliaia di cittadini che in quei giorni tremendi riempirono le piazze, le vie, circondarono il palazzo di giustizia facendoci sentire che non eravamo soli.
E così Paolo, ci siamo spinti laddove voi eravate stati fermati e dove sareste certamente arrivati se non avessero prima smobilitato il pool antimafia, poi costretto Giovanni ad andar via da Palermo ed infine non vi avessero lasciato morire.
Abbiamo portato sul banco degli imputati e abbiamo processato gli intoccabili: presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti della Regione siciliana, vertici dei Servizi segreti e della Polizia, alti magistrati, avvocati di grido dalle parcelle d’oro, personaggi di vertice dell’economia e della finanza e molti altri.
Uno stuolo di sepolcri imbiancati, un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato le nostre stesse scuole, che affollano i migliori salotti, che nelle chiese si battono il petto dopo avere partecipato a summit mafiosi. Un esercito di piccoli e grandi Don Rodrigo senza la cui protezione i Riina, i Provenzano sarebbero stati nessuno e mai avrebbero osato sfidare lo Stato, uccidere i suoi rappresentanti e questo paese si sarebbe liberato dalla mafia da tanto tempo.
Ma, caro Paolo, tutto questo nelle pubbliche cerimonie viene rimosso come se si trattasse di uno spinoso affare di famiglia di cui è sconveniente parlare in pubblico. Così ai ragazzi che non erano ancora nati nel 1992 quando voi morivate, viene raccontata la favola che la mafia è solo quella delle estorsioni e del traffico di stupefacenti.
Si racconta che la mafia è costituita solo da una piccola minoranza di criminali, da personaggi come Riina e Provenzano. Si racconta che personaggi simili, ex villici che non sanno neppure esprimersi in un italiano corretto, da soli hanno tenuto sotto scacco per un secolo e mezzo la nostra terra e che essi da soli osarono sfidare lo Stato nel 1992 e nel 1993 ideando e attuando la strategia stragista di quegli anni. Ora sappiamo che questa non è tutta la verità.
E sappiamo che fosti proprio tu il primo a capire che dietro i carnefici delle stragi, dietro i tuoi assassini si celavano forze oscure e potenti. E per questo motivo ti sentisti tradito, e per questo motivo ti si gelò il cuore e ti sembrò che lo Stato, quello Stato che nel 1985 ti aveva salvato dalla morte portandoti nel carcere dell’Asinara, questa volta non era in grado di proteggerti, o, peggio, forse non voleva proteggerti.
Per questo dicesti a tua moglie AgneseMi ucciderà la mafia, ma saranno altri che mi faranno uccidere, la mafia mi ucciderà quando altri lo consentiranno”. Quelle forze hanno continuato ad agire Paolo anche dopo la tua morte per cancellare le tracce della loro presenza. E per tenerci nascosta la verità, è stato fatto di tutto e di più.
Pochi minuti dopo l’esplosione in Via D’Amelio mentre tutti erano colti dal panico e il fumo oscurava la vista, hanno fatto sparire la tua agenda rossa perché sapevano che leggendo quelle pagine avremmo capito quel che tu avevi capito.
Hanno fatto sparire tutti i documenti che si trovavano nel covo di Salvatore Riina dopo la sua cattura. Hanno preferito che finissero nella mani dei mafiosi piuttosto che in quelle dei magistrati. Hanno ingannato i magistrati che indagavano sulla strage con falsi collaboratori ai quali hanno fatto dire menzogne. Ma nonostante siano ancora forti e potenti, cominciano ad avere paura.
Le loro notti si fanno sempre più insonni e angosciose, perché hanno capito che non ci fermeremo, perché sanno che è solo questione di tempo. Sanno che riusciremo a scoprire la verità. Sanno che uno di questi giorni alla porta delle loro lussuosi palazzi busserà lo Stato, il vero Stato quello al quale tu e Giovanni avete dedicato le vostre vite e la vostra morte. 

E sanno che quel giorno saranno nudi dinanzi alla verità e alla giustizia che si erano illusi di calpestare e saranno chiamati a rendere conto della loro crudeltà e della loro viltà dinanzi alla Nazione.”