Credo che il problema dello Sport in Italia sia molto più ampio e profondo dei singoli beceri episodi di cori razzisti o del singolo grave delitto.
È il problema di un Paese che si è arreso da anni all'ignoranza e alla volgarità, che è indulgente verso l'intolleranza, che non conosce più il rispetto e il garbo, in cui non esiste quasi più confronto e dialogo sui fatti ma solo polemica.
È un Paese che spesso scambia la faziosità estremista con il tifo.
La faziosità è la pregiudiziale proiezione di chi, debole di idee, trova solo nella contrapposizione un simulacro di identità.
Il tifo è passione e tradizione, una specie di infatuazione perenne e di amore per la competizione e per un simbolo a cui ci leghiamo, ma che non ci impedisce di riconoscere i nostri limiti e di apprezzare i meriti altrui.
Un Paese dove chi perde ha sempre sbagliato, mentre la sconfitta è parte necessaria di ogni percorso sportivo e momento imprescindibile per imparare e per riconoscere il valore del nostro avversario.
Non è (sol)tanto un problema delle curve o di ordine pubblico ma una questione di civiltà, di educazione ed un termometro dello stato di equilibrio e serenità di un popolo.
La febbre è alta perché abbiamo perso il senso della passione, perché l'insulto prevale sull'incoraggiamento, perché siamo svuotati di valori e allora ci attacchiamo alle bandiere facendole diventare motivo di scontro invece che celebrazione gioiosa della diversità.
Lo sport deve tornare ad essere un'occasione di educazione al rispetto dell'avversario e delle regole, allo stare in gruppo, all'etica del lavoro.
Non è un nodo che si possa sciogliere con una regola in più o qualche dimostrazione muscolare di fermezza: occorre un profondo ripensamento collettivo.
Ripensamento? Profondità? Collettività?
Tre concetti dimenticati nella nostra povera Italia che oggi pare dominata solo da slogan, ignoranza e personalismi.
Lo Sport può essere immagine del sogno costituzionale, in cui tutti hanno l'opportunità di realizzarsi e contribuire al percorso collettivo di un benessere condiviso, di una libertà solidale.
Cominciamo da subito.
Cominciamo da noi.