martedì 15 settembre 2020

La scuola non è un obbligo: è un dono

 

Ruby è una giovanissima bambina nera in un mondo razzista e maschilista. Nel 1963 ci vollero i Federal Marshals per consentirle di andare a scuola a New Orleans, dove l'ignoranza e l'odio delle persone voleva imporre la discriminazione e impedirle di essere anche lei una studente.

Quando mostro questo dipinto di Norman Rockwell ai ragazzi e alle ragazze che incontro, chiedo sempre loro di descrivermi Ruby. Il suo passo è una marcia fiera, piena di dignità. Non si volta a guardare le persone dietro le transenne che la insultano, che la chiamano negra. Il suo vestito è candido come la sua coscienza. La sua forza è quella della ragione, della legalità, della giustizia che consente anche alla persona più fragile e vulnerabile di vedere riconosciuto il suo diritto.

Quante volte siamo andati a scuola a volte trascinandoci contro voglia, come avviati a un patibolo inevitabile, un ostacolo ai nostri sogni di ozio e spensieratezza?

Ecco, aver pensato alla scuola come ad un obbligo, un dovere...ci ha fatto dimenticare che la scuola è anzitutto un diritto, un regalo, un dono di libertà, una porta aperta verso il nostro futuro, la prima e la più grande opportunità per diventare adulti, per crescere consapevoli e quindi indipendenti, capaci di perseguire la nostra strada nel mondo ma anche di difenderci da condizionamenti e falsità-

Chi non può studiare diventa fragile, vulnerabile, manipolabile.

Per questo Ruby si sente così forte andando a scuola. Non la stanno scortando delle guardie del corpo, ma persone normali, come noi, che rappresentano lo stato di diritto, le regole, il vero senso della democrazia, del potere del popolo che è capace di proteggere anche la più piccola di noi dalla prepotenza e dall'abuso da chi si vuole sentire diverso, più forte e più furbo.

Per questo il magistrato Caponnetto diceva che la mafia ha paura della scuola. Per questo Malala ha spaventato quelli che non volevano vedere le cose cambiare in Pakistan, che non volevano consentire alle bambine di studiare ed emanciparsi.

E per questo è così importante e prezioso ogni studente che oggi ha ripreso quel cammino

Dopo tanta attesa e in mezzo a tante sfide, forse oggi in tanti hanno avuto la stessa fierezza e determinazione di Ruby per tornare a scuola.

Studiare, imparare, diventare liberi nella testa per essere liberi nella vita.

Oggi è più facile per tutti sentire che la scuola non è un obbligo: è un dono. E' il bene più prezioso per la società, è il seme più importante, da custodire, proteggere, sostenere. Un seme che ha bisogno di luce e di aria e di poter crescere nel rispetto e nella libertà.

Non sarà semplice. Forse in fondo non lo è stato mai. E Ruby ce lo ricorda.

"LA SCUOLA NON E' RIEMPIRE UN SECCHIO, MA ACCENDERE UN INCENDIO" (Yeats)