Caro Ministro, credo che questa stagione politica
di transizione possa rappresentare una grande opportunità per affrontare
le tante questioni tecniche e concrete che ingolfano il motore della giustizia e la rendono lenta per i cittadini onesti e
utilmente lunga e inefficace per i furbi. Mettiamo da parte i vari
specchietti per le allodole (processo breve), le questioni ideologiche
(separazione carriere) e quelle legate solo a interessi di pochi (intercettazioni):
niente di tutto questo renderebbe la giustizia più efficace e meno costosa.
Lei è anche un avvocato e quindi
conosce benissimo le tante irrazionalità che dilatano inutilmente i tempi e
fanno lievitare i costi: eccessi di garantismo che alimentano la corsa alla
prescrizione, bizantinismi medioevali per le notifiche, una quantità di
processi e di ricorsi sino in Cassazione che non hanno eguali tra i paesi
occidentali e che ci rendono le pecore nere dell’Europa per i tempi della
giustizia, nonostante gli organismi europei dicano che i magistrati italiani
sono tra quelli più produttivi e più carichi di lavoro.
Torniamo allora a parlare di questioni concrete che
possano portare insieme un beneficio al cittadino che chiede giustizia ed
anche alle casse dello Stato:
- revisione della geografia giudiziaria,
con l’accorpamento dei tribunali minori;
- semplificazione delle notifiche e dei riti;
- reale informatizzazione (e non
quella solo fatta di slogan e che poi ci lascia sommersi di carte);
- studiare forme di depenalizzazione;
- filtrare e diminuire il contenzioso civile, valutando
la possibilità di saltare il grado di appello per i casi di modesta rilevanza
(dico questo perché per toccare il ricorso in Cassazione si dovrebbe modificare
la Costituzione e si tratta quindi di questione su cui ragionare, ma troppo
complessa forse per un governo di emergenza come il vostro);
- ripensare le sanzioni, andando verso forme
non carcerarie ma di assunzione della responsabilità e di risarcimento
effettivo del danno causato alla vittima e allo Stato…
…avrei poi un sogno nel cassetto,
anche se temo che parte della maggioranza che vi sostiene non lo gradirebbe
troppo.
Siete un Governo con una forte
sensibilità europea (come dovrebbero esserli tutti visto che abbiamo scritto e
firmato tutti i trattati): allora perché non ripristinare in maniera seria
e severa ilreato di falso in bilancio (come
Bruxelles ci chiede ma non ci può costringere a fare), così da restituire
credibilità anche all’intero sistema di imprese e finanziario italiano, troppo
spesso macchiato da vicende di corruzione e da truffe miliardarie?
Lo so, mi son fatto prendere la
mano. Ma sognare, almeno questo, non costa nulla.
Cordialmente
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