"Mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa" (Ennio Flaiano) // "La Costituzione: ciò che ci siamo dati nel momento in cui eravamo sobri, a valere per i momenti in cui siamo sbronzi." (G. Zagrebelsky)
venerdì 8 gennaio 2016
RUQIA e GISELA: EROINE della LIBERTA'
I miei eroi di questi giorni sono due donne: la giornalista curda assassinata dall'Isis (Ruqia Hassan) e il sindaco della cittadina messicana uccisa dai narcos (Gisela Mota).
Coraggio, indipendenza, dignità, libertà... Il meglio che si possa trovare in un essere umano.
Non si sono arrese alla violenza, all'ignoranza. Non si sono rassegnate davanti ai pregiudizi e alle minacce.
Hanno scelto di non vivere in base alla paura ma secondo le loro passioni e i loro ideali, pur sapendo che questa decisione avrebbe potuto essere pagata col prezzo più alto: la loro vita.
Ma proprio il rifiuto di adeguarsi alla violenza, di "chiudersi dentro casa quando viene la sera", è ciò che il potere criminale e la follia integralista non possono accettare. Perché ci mostrano che sconfiggerli è possibile, perché diventano la prova che non esistono alibi o giustificazioni e che possiamo ribellarci a ingiustizie e spezzare la catena dell'odio.
Le hanno uccise perché non potevano vincerle e dominarle e così hanno attestato la loro sconfitta. Quella violenza verso delle donne innocenti e indifese è solo la cifra della loro debolezza.
Per questo c'è più vita nelle loro morti che in quei morti viventi che hanno usato violenza contro di loro per paura.
Mi piacerebbe che noi tutti conoscessimo (e raccontassimo ai nostri figli) i loro volti e i loro nomi meglio di qualsiasi supereroe o showgirl: sono Ruqia Hassan e Gisela Mota.
Le loro idee e il loro coraggio ora devono vivere nelle nostre coscienze e hanno bisogno delle nostre gambe per poter continuare il loro cammino verso l'orizzonte di un mondo diverso. Un mondo più giusto.
Non deludiamo le loro speranze e i loro sogni.
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