giovedì 20 novembre 2014

La cattiva legge

"Ogni legge trasgredito troppo spesso è cattiva; spetta al legislatore abrogarla o emendarla, per impedire che il dispregio in cui è caduta quella stolta ordinanza si estenda ad altre leggi più giuste" (Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar)

Il consiglio del saggio imperatore Adriano non è stato raccolto.

In mezzo alla giungla di leggi che infesta il nostro Paese è cosi prosperato dapprima il dispregio per la "stolta ordinanza" e poi anche quello per le "norme giuste". 

Fino ad oggi, un presente nel quale continuamente la legalità è negata e le prassi calpestano le regole, buone o cattive che siano...
Nessuno scandalo, poco rispetto da parte di tutti e pochissima indignazione.

Ormai questa cultura della norma fai-da-te è diventata un tratto della vulgata popolare, per cui ciascuno di noi si ritaglia la regola a proprio uso e consumo.
Sì, ok, la regola direbbe così, ma in questo caso bisogna fare un'eccezione...
Siamo 60 milioni di eccezioni.

Certo, le regole non saranno mai un vestito su misura ritagliato da un sarto per ciascuno di noi.
Le regole sono per loro natura (esclusi gli obbrobri ad personam) generali ed astratte e aspirano appunto a disciplinare come una data situazione debba funzionare per tutti.

"I know the rules but the rules do not know me"
(Io conosco le regole ma le regole non conoscono me, 
Eddie Vedder, Into the wild soundtrack)

Il grande Eddie ha ragione, ma lui parla da poeta e, appunto, conosce le regole.

Il loro limite è che quindi che non conoscono ciascuno di noi e quindi ci possono sembrare troppo rigide o comunque ingiuste...
Ma loro ricchezza è grandezza risiede proprio nel (tentare di) creare uno spazio nel quale siamo tutti uguali e quindi siamo tutti liberi di esprimere le nostre capacità e scelte perché tutti partiamo dalle medesime opportunità e dobbiamo confrontarci secondo i medesimi criteri.

Abbiamo perso questa consapevolezza.
Abbiamo perso il senso di legalità e l'amore per l'uguaglianza: ci preoccupiamo quasi sempre solo dei nostri interessi e del nostro punto di vista, dimenticandoci che la libertà individuale passa per il rispetto delle regole da parte di ciascuno.

Ecco perché il male di questo Paese non sono anzitutto le leggi cattive o le mancate riforme ma il mancato rispetto delle norme vigenti: sia da parte dei cittadini , sia ancor prima da parte degli uomini che hanno responsabilità pubbliche.

Per questa ragione è meglio una legge abrogata che una legge calpestata quotidianamente, perché nel secondo caso si sta anche seminando dispregio per le istituzioni e sfiducia nel patto sociale.

Ecco perché amo il diritto e mi indigna vederlo piegato, calpestato, tradito, insultato.
Ecco perché, infine, il futuro di questo Paese non dipende tanto da quali leggi saranno approvate in futuro ma da quanto sapremo recuperare senso della legalità e rispetto per le regole,

"Bisogna essere onesti per vivere fuorilegge" (Bob Dylan)

...la nostra povera patria invece è infestata da fuorilegge disonesti e furbetti.

Cominciamo a cambiarlo rispettando e facendo rispettare le norme, a cominciare da quelle bellissime della Costituzione.

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