dal sito Il Paese Nuovo
18:35 - Bossi: voglio essere giudicato da chi capisce il mio dialetto
Sabato 18 Giugno 2011 17:47
Bergamo - Voglio essere giudicato da chi capisce il mio dialetto: lo ha detto il ministro delle riforme, Umberto Bossi, nel corso della presentazione della nuova sede della scuola superiore della magistratura di Bergamo.
Bossi ha ripercorso le fasi che hanno portato all'istituzione della scuola e ha sottolineato: "le teste dei lombardi devono essere dove ci sono le cose che contano. Questo vale anche per i magistrati e la loro formazione. Qui arriveranno soprattutto quelli della Lombardia. E io mi sento piu' sicuro se mi faccio giudicare da un magistrato che capisce il mio dialetto".
ATTO II
COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI
Giunta Sezionale di Brescia
La Giunta sezionale dell’A.N.M. di Brescia, con riferimento alle dichiarazioni rese dai Ministri per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, e delle Riforme per il Federalismo, Umberto Bossi, che il 17 giugno 2011, in occasione della inaugurazione della sede di Bergamo della Scuola Superiore della Magistratura e alla presenza del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, hanno parlato di scuola per i “magistrati padani”, come riportato dalla stampa
precisa
che la Scuola per la Magistratura, istituita con il decreto legislativo n. 26 del 2006 e non ancora avviata, ha, per legge, competenza in via esclusiva in materia di aggiornamento e formazione dei magistrati ed è preposta:
a) all’organizzazione e alla gestione del tirocinio e della formazione degli uditori giudiziari;
b) all’organizzazione dei corsi di aggiornamento professionale e di formazione dei magistrati,
c) alla promozione di iniziative e scambi culturali, incontri di studio e ricerca;
d) all’offerta di formazione di magistrati stranieri, nel quadro degli accordi internazionali di cooperazione tecnica in materia giudiziaria
ricorda
le delibere 31 maggio 2007 e 27 luglio 2010 del Consiglio Superiore della Magistratura in merito ai rischi di una formazione diversificata per aree geografiche, anziché, come auspicato anche dalla magistratura associata, per obiettivi formativi
ribadisce
che le tre sedi, individuate in Bergamo, Firenze e Benevento, sono state istituite per la formazione di tutti i magistrati italiani;
che nessuno può ipotizzare una divisione (o federalizzazione) dei magistrati in “distretti territoriali” senza forzare in modo tanto clamoroso quanto evidente l’assetto costituzionale dello Stato democratico che, per quanto attiene alla magistratura ordinaria, si caratterizza notoriamente per la unitarietà, ancor più nell’attuale contesto, in cui si fa sempre più pressante la richiesta di una formazione comune dei giudici dei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea.
Brescia, 22 giugno 2011
La Giunta sezionale ANM di Brescia
COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI
Giunta Sezionale di Brescia
La Giunta sezionale dell’A.N.M. di Brescia, con riferimento alle dichiarazioni rese dai Ministri per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, e delle Riforme per il Federalismo, Umberto Bossi, che il 17 giugno 2011, in occasione della inaugurazione della sede di Bergamo della Scuola Superiore della Magistratura e alla presenza del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, hanno parlato di scuola per i “magistrati padani”, come riportato dalla stampa
precisa
che la Scuola per la Magistratura, istituita con il decreto legislativo n. 26 del 2006 e non ancora avviata, ha, per legge, competenza in via esclusiva in materia di aggiornamento e formazione dei magistrati ed è preposta:
a) all’organizzazione e alla gestione del tirocinio e della formazione degli uditori giudiziari;
b) all’organizzazione dei corsi di aggiornamento professionale e di formazione dei magistrati,
c) alla promozione di iniziative e scambi culturali, incontri di studio e ricerca;
d) all’offerta di formazione di magistrati stranieri, nel quadro degli accordi internazionali di cooperazione tecnica in materia giudiziaria
ricorda
le delibere 31 maggio 2007 e 27 luglio 2010 del Consiglio Superiore della Magistratura in merito ai rischi di una formazione diversificata per aree geografiche, anziché, come auspicato anche dalla magistratura associata, per obiettivi formativi
ribadisce
che le tre sedi, individuate in Bergamo, Firenze e Benevento, sono state istituite per la formazione di tutti i magistrati italiani;
che nessuno può ipotizzare una divisione (o federalizzazione) dei magistrati in “distretti territoriali” senza forzare in modo tanto clamoroso quanto evidente l’assetto costituzionale dello Stato democratico che, per quanto attiene alla magistratura ordinaria, si caratterizza notoriamente per la unitarietà, ancor più nell’attuale contesto, in cui si fa sempre più pressante la richiesta di una formazione comune dei giudici dei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea.
Brescia, 22 giugno 2011
La Giunta sezionale ANM di Brescia