Il dibattito ha rimesso al centro il tema della prescrizione e allora si procede a grandi passi verso la riforma.
Ancora una volta pero' prevalgono slogan ed etichette sui problemi veri ed urgenti della giustizia e cosi' adesso in molti salgono su questo carro soprattutto per dimostrare che vogliono davvero la lotta alla corruzione e trarne un beneficio mediatico.
Anche la magistratura pare largamente schierata per una riforma che fermi la prescrizione almeno alla sentenza di primo grado... e allora tutto bene e avanti cosi'?
Vediamo cosa c'e' dentro e dietro prima di unirci agli applausi.
La prescrizione e' sicuramente un istituto legittimo perche' sarebbe ingiusto processare una persona o condannarla a molti di anni di distanza dai fatti di cui e' accusata
...perche' abbiamo diritto ad avere una sentenza e non un'eterna minaccia che ci schiaccia senza darci risposte definitive e che ci costa molto psicologicamente e non solo
...perche' una punizione distante dal fatto e' irragionevole, incomprensibile e inutile (pensate di punire vostro figlio a 16 anni per una marachella fatta quando ne aveva 10: non e' piu' la stessa persona, non potrebbe capire e la punizione avrebbe perso ogni plausibile funzione riparativa o rieducativa)
...perche' a distanza di anni l'accertamento processuale e' assai inaffidabile
La sentenza definitiva per essere giusta deve essere non solo corretta nel merito ma anche tempestiva e ottenuta con un processo garantito e in tempi ragionevoli.
Naturalmente il tempo della prescrizione sara' ed e' diverso a seconda della gravita' del reato e infatti per molti delitti gravi la prescrizione non e' un problema (reati connessi alla droga ad esempio, che spesso noi magistrati ed avvocati definiamo gergalmente imprescrittibii di fatto).
E' certamente vero per altro verso che una giustizia malandata come la nostra in una societa' con alto tasso di legalita' non dovrebbe permettersi di far prescrivere migliaia di processi dopo che si sono fatte le indagini e magari si sono ottenute condanne in primo o in secondo grado. Ecco che allora si propone di fermare o comunque prolungare nettamente la prescrizione una volta che il processo ha superato quanto meno la sentenza di primo grado.Cosi' facendo si scoraggerebbero acnhe quelli che impugnano le sentenze solo per sperare nel decorso nel tempo e non peche' davvero interessati a contestare il merito della decisione.
Questi problemi di tenuta del sistema esistono ma il solo prolungamento della prescrizione e' la soluzione piu' semplice e...sbagliata. Anzitutto perche' molti fatti si prescrivono in fase di indagine, cosi' che una parte rilevante del problema resterebbe irrisolta
Ma poi la vera soluzione sarebbe quella di far funzionare meglio tutto il processo, depenalizzare ulteriormente, darci maggiori risorse, responsabilizzare tutti anche in fase di indagini, organizzare meglio gli uffici, semplificare la procedura nei reati meno gravi (come avviene in molti paesi europei che non conoscono i nostri bizantismi e che nemmeno pensano di celebrare tre gradi sempre e per tutt i fatti), celebrare meno processi ma con maggiore celerita' e attenzione (perche' le decisioni penali devono poi essere sempre pondera, approfondite ed equilibrate, incidendo pesantemente sulla vita delle persone).
Il solo prolunguamento della prescrzione e' in parte sbagliato e in parte insufficiente, cosi' come era folle il processo breve.
Se la macchina della giustizia va lenta la soluzione non e' ne' farla esplodere se non arriva in tempo ne' spingerla a mano e farla arrivare anche anni dopo... La soluzione e' farla camminare in modo serio e dignitoso con il contributo di tutti, magistrati, personale amministrativo e cittadini.
La strada piu' breve per affrontare seriamente i problemi e' spesso quella piu' lunga. Le scorciatoie sono inganni e slogan che ci lasceranno anche tra anni nell'eterna e insopportabile emergenza giustizia.
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