"the problems we all live with" di norman rockwell

martedì 21 giugno 2011

La Svezia, la fiducia : allargare gli orizzonti

Vorrei condividere con voi almeno qualche spunto dell’esperienza che ho fatto visitando per due settimane gli uffici delle procure svedesi, e in particolare quelle di Stoccolma.
Credo che alcune delle provocazioni che ho raccolto da questo viaggio dovrebbero essere un’occasione per riprendere in mano il coraggio di essere all’avanguardia, di chiedere noi per primi quelle riforme indispensabili per diventare una giustizia moderna nel senso migliore del termine.
Le aggressioni e gli insulti degli ultimi anni hanno comprensibilmente fatto "arroccare" la magistratura per la preoccupazione che  qualsiasi modifica assuma i connotati di una punizione… Questo è possibile e sono il primo a riconoscerlo (vedere la proposta di riforma costituzionale…), ma dobbiamo anche comprendere che se non saremo capaci di essere noi un passo avanti, i cambiamenti arriveranno lo stesso travolgendo anche quello che invece vogliamo difendere e preservare della giustizia e del modello di magistrato che ci consegna la Costituzione.

Anzitutto balza agli occhi quanto il loro sistema sia più snello : solo 50/100 casi all’anno sono decisi dalla Corte Suprema (l’equivalente della nostra Cassazione, che prende circa 400 decisioni al giorno), la quale può respingere gli altri ricorsi senza alcuna motivazione se non l’irrilevanza (vengono decise solo questioni effettivamente nuove o indecise… come se da noi ci fossero solo le Sezioni Unite!)
Ovviamente hanno una criminalità meno complessa e pericolosa (in particolare non conoscono fenomeni mafiosi e la corruzione si riduce a pochi casi isolati), tuttavia hanno investito moltissimo nella specializzazione delle Procure : hanno degli uffici nazionali per reati ambientali, domestici, per quelli economici e per la corruzione; in questo modo hanno creato team estremamente specializzati con forze di polizie addestrate e anche il contributo di altre competenze (hanno dei consulenti economisti ad esempio…). I colleghi sono letteralmente increduli quando gli spiego i pm italiani, salvo quelli delle procure più grandi, si devono occupare di tutto.
Non fanno i processi in contumacia (tanto è vero che Assange è ricercato perché deve rispondere al pm e non perché sia pendente una misura cautelare) e tanto meno quelli contro gli irreperibili ; inoltre non fanno nemmeno il processo se sanno che una persona è già stata condannata per un reato sensibilmente più grave (non cambierebbe di molto la pena e quindi si risparmiano la procedura!).
La prescrizione è breve per esercitare l’azione penale (2/4anni), ma dopo diventa LUNGHISSIMA (10/15 anni di processo… e infatti ha un’incidenza uguale a ZERO, contro le nostre decine di migliaia di processi morti...).
Non conoscono tutte le nostre sanzioni di inutilizzabilità o nullità delle prove : sono sbalorditi dalle nostre regole mentre da loro in sostanza va tutto nelle mani dei giudici che poi valutano. Sono molto preoccupati della sostanza e molto poco attaccati alla forma (mentre da noi sappiamo che è tutta una gara per far sopravvivere la prova…).
Il fascicolo processuale è sempre e sin da subito informatico (compresi tutti gli atti di polizia giudiziaria) e comunque va tenuto presente che la maggior parte dei pubblici ministeri si occupa di non più di 50 indagini in totale: vi lascio immaginare le loro facce quando spiegavo che per noi è normale avere affidate 7/800 indagini (e talvolta sono migliaia…), nonché che siamo responsabili anche di tutte le indagini contro ignoti, oltre al fatto che spesso il peso dei reati che noi trattiamo è assai più consistente.
Potrei continuare con molti altri esempi, ma quello che più di tutti volevo lasciarvi come ultima provocazione riguarda il sistema di reclutamento dei pubblici ministeri (hanno una netta separazione delle carriere e d’altronde nemmeno riescono a immaginarsi i problemi di indipendenza dal potere che noi ben conosciamo).
Non hanno un concorso nazionale, poiché la scrematura iniziale avviene tramite il numero chiuso all’università e i voti: solo i migliori possono accedere a due anni di stage presso i tribunali. A quel punto chi vuol fare il pubblico ministero fa una domanda e la scelta avviene sulla base di colloqui e test di idoneità ; vengono così valutate (da un ufficio del personale interno al procura generale di Stoccolma) molte qualità ritenute indispensabili : equilibrio, capacità di organizzarsi e rapportarsi con gli altri, lavoro sotto stress e altre.
Ora, non dico che tutto possa ridursi a un quiz (come diceva Arbore!), ma se ci fosse la possibilità di sperimentare un sistema di valutazione e selezione che consideri queste qualità… io sarei seriamente a favore ! Sono convinto che spesso un buon pm non sia quello che meglio sa scrivere un trattato di diritto, ma colui che sa coordinare e valorizzare il lavoro delle persone attorno a lui, sopportando stress e pressioni con equilibrio.

Aggiungo, per consolarci, che quasi tutti i colleghi svedesi hanno espresso la loro ammirazione per i pubblici ministeri italiani, immaginandosi le difficili condizioni in cui lavoriamo, sia per i fenomeni criminali che per il contesto istituzionale a loro ben noto. D’altronde è anche evidente che la nostra professionalità nel contrasto a mafia e corruzione e la nostra elaborazione teorica anche con riferimento alle garanzie processuali sono una ricchezza enorme per tutti i paesi europei.

Le differenze sono molte ma quasi tutte si possono ricondurre a un dato culturale di fondo che pervade il sistema svedese ma che qui è totalmente dimenticato : la FIDUCIA.
 Questo è un fattore essenziale per la vita dellle istituzioni che da noi manca per ragioni storiche e culturali ; non mi illudo che cambiando il sistema si possa ritrovare magicamente questo anello, ma allargare i nostri orizzonti ci può fornire tanti spunti di riflessione e di proposte… e avviare un cammino.

At the end of all our exploring we will be where we starter …and know the place for the first time” (T.S. Eliot)
(alla fine di tutto il nostro esplorare, ci ritroveremo dove siamo partiti...e conosceremo quel posto per la prima volta)


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