"the problems we all live with" di norman rockwell

sabato 9 aprile 2011

TENTATO OMICIDIO... DEL PROCESSO

Dopo aver tentato di farci credere che volevano il processo breve perché sinceramente preoccupati di avere una giustizia veloce (salvo non dire che senza alcuna riforma o investimento così si sarebbero solo portati a morire moltissimi processi dando un altro colpo alla legalità di questa povera patria...), ora viene gettata la maschera.


Nella Commissione (In)Giustizia al Senato hanno approvato un emendamento di cui avrete sentito parlare come c.d. "processo lungo". 
Mi soffermo su due norme... non mi interessa se possano essere ad personam; il problema è che sono a svantaggio della giustizia e dei cittadini onesti. Punto.


1) Oggi quando PM e difesa chiedono di sentire dei testimoni, il Giudice può escludere con ordinanza motivata quelli che (sin da subito o anche in seguito al prosieguo dell'istruttoria) risultassero SUPERFLUI o IRRILEVANTI. Questo evidentemente evita lungaggini inutili o tecniche ostruzionistiche che paralizzerebbero il processo... ECCO! L'idea è proprio quella di PARALIZZARLO : la nuova norma stabilisce che possono essere  esclusi e non sentiti solo i testimoni NON PERTINENTI. Quindi se il teste è pertinente ma superfluo o irrilevante perché deve riferire fatti già acclarati... lo dobbiamo citare e sentire lo stesso.
Faccio un esempio : se nella tesi difensiva è utile dimostrare che Tizio avesse partecipato a una festa in discoteca, potrà citare tutti i 50/100/200 partecipanti... Oggi ovviamente il Giudice avrebbe chiesto di sceglierne 3-4 o poco più e avrebbe escluso gli altri come superflui. Domani sarà costretto a sentirseli tutti e 50/100/200
L'idea è totalmente irragionevole e ovviamente senza paragoni al mondo, ma la commissione del Senato l'ha appena approvata.


2) Accade spesso che vicende complesse e collegate tra di loro vengano decise da diverse sentenze perché riferite a diversi imputati o anche perché questi hanno deciso di fare il processo con rito diverso. Oggi però quando una sentenza è diventata definitiva si può sempre produrre come documento al dibattimento di un altro processo poiché fa stato per i temi su cui ha deciso; naturalmente resta impregiudicata la possibilità per l'imputato difendersi sugli aspetti che lo riguardano direttamente. 
Secondo quest'altra norma sempre approvata in commissione al Senato, l'imputato potrà chiedere di risentire tutti i testi assunti nel processo già definito con sentenza passata in giudicato.


Una giustizia già ridicolmente inefficiente e fatta di una procedura già oggi eccessivamente cavillosa e con garanzie barocche e ridondanti sarebbe definitivamente AFFOSSATA da queste due previsioni (un esperto avvocato mi confidava in udienza che aveva studiato sognando di fare il processo...e ora invece ormai il suo lavoro era diventato evitare il processo, grazie a mille cavilli e formalità che gli consentivano questo) 


Altro che diritto della difesa o parità tra PM e avvocato.
Qui si tratta solo di impunità e di sfuggire al processo e alla sentenza.


Fuori c'è una primavera bellissima.
Ma l'inverno della giustizia prosegue.



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