"the problems we all live with" di norman rockwell

giovedì 31 marzo 2011

difendere la verità

Uno dei fenomeni che più mi spaventa e preoccupa, non tanto per l'oggi ma soprattutto per il domani, è che ci siamo abituati a credere a tutto o a lasciarci scorrere addosso incredibile menzogne e mistificazioni senza scandalizzarci:
dai dieci milioni di spiati... alle 2952 udienze del premier... dai magistrati fannulloni (che invece l'Europa ci dice essere i più laboriosi) alla leggenda metropolitana delle cospirazioni giudiziarie... passando per tante altre bugie su tasse, crescita, rifiuti, nucleare, ecc...

Tanto per parlare di processo breve, vi ricordo che in Parlamento il ministro Alfano disse che avrebbe riguardato solo l'1% dei processi e che quindi le stime di ANM e CSM (che prevedevano la morte del 30/40% dei processi erano clamorosamente sbagliate...) : non solo il dato era facilmente smentibile dalle rilevazioni fatte dai magistrati e documentabili, ma soprattutto se davvero il meccanismo di prescrizione del processo fosse scattato solo per l'1% dei processi, allora era falsa la premessa su cui fanno propaganda da anni, ovvero che i processi durano troppo (infatti il 99% ssarebbe già veloce, no?!). E allora a cosa (o a chi) potrebbe servire questa norma che non ha eguali in alcun sistema giuridico ?!!?

non smettiamo di riconoscere le falsità.
non smettiamo di indignarci.
non smettiamo di pretendere anche dai giornalisti l'autonomia e la professionalità per contestare le affermazioni fatte in maniera superficiale, non documentata o dolossamente viziata.

non abituiamoci a tutto questo o smetteremo di vederci chiaro
e tutto si confonderà in un grigio di indecisione, confusione e delegittimazione generalizzata.

- Ma lei non pensa che la verità, se verità è, si affermerà da sè ?
- No, no, no;  la verità riesce ad imporsi solo nella misura in cui la difendiamo; la vittoria  della ragione non può essere che la vittoria di coloro che ragionano
(Galileo, B. Brecht)

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