"the problems we all live with" di norman rockwell

mercoledì 16 marzo 2011

IL TORMENTONE

La riforma epocale\soluzione finale affronta tanti temi, ma vorrei intanto dare qualche piccolo spunto di riflessione su uno dei tormentoni degli ultimi anni : la separazione delle carriere.


Lo faccio anche perché i sondaggi ci dicono che la maggioranza delle persone sono d'accordo a questa separazione, anche se molte di loro non sanno di cosa si tratti
Carina 'sta cosa, eh ? ...ma di questa democrazia populista e sondaggista sparlerò un'altra volta.


Dicevamo : la Separazione...
Si tratta di modificare la Costituzione per dividere i magistrati inquirenti (i pubblici ministeri) da quelli giudicanti (appunto i giudici, civili e penali). Oggi sono uniti: fanno il medesimo concorso, sono governati da un unico CSM, godono sostanzialmente della medesima indipendenza ed autonomia e soprattutto un magistrato durante la sua carriera può svolgere entrambe le funzioni.
Ovviamente la legge già prevede che la stessa persona non possa mai svolgere due funzioni diverse nel medesimo processo...
Inoltre da alcuni anni ci sono forti limitazioni alla possibilità di cambiare funzione : chi vuole passare da giudice a pm o viceversa deve infatti andare in una sede di un diverso distretto (i distretti corrispondono quasi alle regioni) : se ad esempio oggi faccio il pm a bologna, se un giorno volessi fare il giudice dovrei andare in toscana o lombardia almeno.


Perché separare le funzioni ?
In sintesi sono due le ragioni ESPLICITE di chi è a favore :

  • se il giudice ha una vicinanza professionale particolare con il pm rischia di non essere davvero "terzo" e quindi non obiettivo, favorendo il pm e danneggiando le ragioni dell'avvocato (stiamo quindi parlando del processo penale)
  • il pm svolge una funzione diversa e quindi deve essere specializzato

Anzitutto provo a confutare queste :

  • le statistiche e l'esperienza quotidiana dimostrano che in realtà non è affatto raro che i giudici diano torto al pm, anzi... quindi questa presunta mancanza di obiettività è anzitutto non provata e inoltre è facilmente intuibile che si vorrebbero dei giudici meno favorevoli al pm , visto che l'argomento è portato dai difensori degli imputati, non proprio in posizione disinteressata anche loro... no? 
  • è vero che il pm ha bisogno di specializzarsi nel fare le indagini, ma è ancora più importante che mantenga la c.d. cultura della giurisdizione non cadendo nella mentalità meramente inquisitoria : il suo obiettivo non è fare il super poliziotto ma accertare al meglio la verità nel processo col rispetto delle garanzie di legge; in altre parole l'atteggiamento dovrebbe essere più equilibrato proprio perchè prima di essere un pubblico ministero è un magistrato
A riprova di questo ultimo argomento mi permetto di far notare che uno dei complimenti che più spesso mi vengono fatti è che sono un pm che ragiona come un giudice , e cioè in maniera equilibrata e senza pregiudizi verso gli indagati... ma allora vi piace la cultura della giurisdizione ! 
E soprattutto piace al cittadino indagato che ha più probabilità in questo sistema di trovarsi di fronte un pubblico ministero equilibrato...

Naturalmente il problema è complesso e l'idea di separare le carriere non è di per sè scandalosa o inaccettabile... MA.
Ci sono almeno due MA.
Primo : ...MA SEPARARE LE CARRIERE NON ACCORCIA DI UN GIORNO LA DURATA DEI PROCESSI
Secondo : ...MA NON VI VIENE IL LEGGERISSIMO SOSPETTO CHE QUESTA CLASSE POLITICA (di destra e di sinistra...) VOGLIA LA SEPARAZIONE PER POI LIMITARE L'INDIPENDENZA DEI PM ?!

Il complesso delle norme proposte con la riforma epocale dimostra proprio questo... e allora qui non si tratta più di discutere cosa è meglio, ma di DIFENDERE UN CAPOSALDO DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA e uno dei pochi baluardi di controllo della legalità soprattutto contro la corruzione.

Se siete arrivati a leggere fino qui siete degli eroi...
Notte

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